Uno degli aspetti che il medico ortopedico si trova più di frequente a dover affrontare è costituito dal deterioramento della funzionalità di alcune articolazioni particolarmente complesse come quelle degli arti interiori quali il ginocchio, l'anca e la caviglia
Si tratta di articolazioni complesse che, a causa dell'avanzare dell'età, e per altre ragioni come traumi o patologie degenerative, non riescono più ad assolvere alle loro funzioni in modo adeguato.
Ne derivano vari disagi a carico del paziente, ma tra questi il principale è un deterioramento, che può raggiungere livelli elevati, della qualità della vita impedendo alla persona di assolvere adegutamente a funzioni primarie come la deambulazione, il salire o scendere le scale senza contare un significativo disagio per dolore, ricorrenti episodi infiammatori e così via.
A fronte di tali situazioni da tempo è venuta in aiuto la chirurgia ortopedica ed in particolare la specifica branca della stessa denominata chirurgia protesia.
In sintesi essa si propone di sostituire l'articolazione che non riesce più ad assolvere alle sue funzioni con una protesi realizzata in materiale bio-compatibile con i tessuti del nostro corpo e che assolve alle funzioni alle quali è venuta meno l'articolazione anatomica.
E' una branca che ha avuto uno sviluppo che non è esagerato definire travolgente data la lievitazione rapidissima del numero di questo tipo di interventi e i sempre maggiori progressi ed affinamenti dei quali essi sono stati destinatari negli ultimi anni.
Sono stati introdotti nuovi materiali per le protesi sempre più efficienti sotto il ricordato profilo della bio-compatibilità, della funzionalità meccanica rendendo la ripresa dell'articolazione interessata dall'intervento sempre più rapida e sempre più perfetta sotto il profilo della sua ripresa funzionale.
Anche interventi realizzati su pazienti in età avanzata oggi danno ottimi risultati consentendo l'abbandono della dipendenza di presidi di deambulazione come stampelle o sedie a rotelle, sollevando totalmente dal disagio del dolore e dalla dipendenza dall'assistenza di altri e consentono una piena ripresa di funzioni che la patologia aveva in precedenza precluso.
Era quindi opportuno che Villa Serena, casa di cura chirurgica che ospita molti interventi anche delicati di chirurgia protesica, dedicasse un corso ECM il prossimo 13 Aprile presso la sala meeting della Casa di Cura in Piazza Leopardi 18, uno specifico approfondimento a questo settore della chirurgia con particolare riguardo alla sua applicazione multiarticolare sempre più diffusa oggi e finalizzata a superare le patologie insorte a carico di più articolazioni con un'unica sessione chirurgica.
Un'impostazione dalla quale derivano vantaggi significativi, anche sotto quello che non va trascurato costituito degli oneri economici.
Per l'approfondimento ora delineato la Responsabilità scientifica dell'evento formativo è affidata al Dr. Nicola Ursino, Direttore del Diparimento di Chirugia Articolare Sostitutiva e Chirurgia Ortopedica C.A.S.C.O. dell'Istituto Ortopedico Galeazzi di Milano e che svolge attività didattica presso la Scuola di specialità in Ortopedia e traumatologia dell'Università Statale di Milano, dopo aver maturato ampia esperienza nel settore della chirurgia ortopedica presso l'Azienda Ospedaliera Santa Corona di Pietra Ligure e l'Istituto Humanitas di Milano.
Il Dr. Ursino ci ha fornito alcune indicazioni sui contenuti e sugli obiettivi dell'evento.
Dottor Ursino, qual è l'obiettivo del corso?
"I progressi della medicina e delle bio tecnologie, con il prefezionamento delle tecniche chirurgiche, orienta sempre più spesso l'ortopedico verso cure prevalentemente chirurgiche, che permettono il trattamento di gravi patologie con guarigioni cliniche rapide ed efficaci. Tra queste rientra l'intervento di sostituzione protesica, sempre più frequente nella pratica clinica che non deve limitarsi a ricreare i rapporti anatomici, risultando risolutivo da un punto di vista biomeccanico, ma deve anche migliorare le condizioni funzionali del paziente restituendogli una miglior qualità della vita. L'obiettivo del corso, nell'ottica del rinnovamento, è promuovere e analizzare gli aspetti più attuali ed innovativi nel campo della chirurgia protesica dell'arto inferiore"
Qual è lo scopo del corso?
"Lo scopo del corso è di affrontare e discutere dei temi più innovativi e recenti nel campo della chirurgia protesica dell'arto inferiore"
Quali temi verranno affrontati?
"Innanzitutto il corso sarà concentrato interamente sull'arto inferiore, quindi riguardera la chirurgia protesica di anca, ginocchio e caviglia. Il corso sarà diviso in 4 sessioni, nella prima si parlerà delle nuove prospettive in chirurgia protesica, mirate ad una ripresa sempre più rapida ed efficace del paziente. Le due sessioni successive invece riguardano un tema molto delicato come le deformità, sia riguardanti le deformità post-traumatiche che quelle congenite. Spesso sono questi i casi che presentano le maggiori difficoltà per il chirurgo, nel valutare se correggere o mantenere la deformità pre-esistente. Infine l'ultima sessione sarà centrata sulla simultaneità chirurgica"
A chi è rivolto il corso?
"Il corso è rivolto a tutto il personale sanitario coinvolto nella chirurgia protesica, dagli infermieri, ai chirurghi e anestesisti, ai fisioterapisti. Infatti i temi verranno trattati da punti di vista diversi, stimolando in questo modo il confronto e la discussione"
Inserire un qualcosa che, come la protesi, è comunque un corpo estraneo al nostro organismo che per di più deve muoversi per assolvere alle sue funzioni, è atto chirurgico complesso che richiede specifici presidi e cautele come per esempio una dedicata sala operatoria come quelle presenti presso Villa Serena, dotata di impianto di condizionamento e flussi laminari per il continuo lavaggio dell'area operatoria al fine di abbattere il rischio di infezione.
Esso coinvolge quindi numerosi ed importanti aspetti, e per questo l'evento formativo è articolato in più moduli ai quali daranno il loro contributo diversi Relatori che affiancheranno il Responsabile Scientifico nella trattazione di singole specifiche questioni ed implicazioni delle nuove prospettive nel settore.
Si parlerà così, sempre come detto con la presenza del Dr. Nicola Ursino, dei Nuovi principi in chirurgia protesica con i contributi della D.ssa Camilla Maccario, del Dr. Riccardo D'Ambrosi e del Dr. Lorenzo Castellani.
Si passerà poi a trattare di Deformità e protesi aprendo i riflettori sulla possibilità che la protesi ha di risolvere gravi patologie deformanti, che dopo l'introduzione del Dr. Danilo Chiapale, vedrà la sessione moderata dal Dr. Patrizio Giacomello con l'intervento quale moderatore del Dr. Maurizio Rubino e i contributi del Dr. Stefano Guarino, del Dr. Maurizio Rubino, del Dr. Federico Giuseppe Usuelli e del Dr. Alessandro Civani.
Ulteriore momento sarà quello della disamina della Chirurgia simultanea con la gestione del caso clinico affidato anchesso al moderatore Dr. Patrizio Giacomello al quale apporteranno gli approfondimenti anestesiologici i Dr. Giuseppe Sacchitelli, quelli infermieristici gli strumentisti Infermieri professionali Giovanni Terranova e Oleg Curci e quelli riabilitativi il Dr. Davide Raimondo.
Una panoramica quindi a 360 gradi su tutto ciò che attiene e che implica un'intervento di chirurgia ortopedica protesica.
Una strada che oggi contente di dare nuove prospettive a persone un tempo destinate inesorabilmente a veder decadere la loro qualità di vita e destinate a gravare in termini sempre più pesanti sull'assistenza anche per le funzioni quotidiane più banali.
Del resto poter verificare come oggi per esempio la complessa articolazione del ginocchio sostituita da una protesi, che si innesta sulle ossa della parte superiore e di quella inferiore della gamba, assolve pienamente alle funzioni dell'articolazione naturale originaria, è un chiarissimo indice dei progressi e dei risultati raggiunti dalla specifica branca della chirurgia alla quale è dedicato l'evento formativo qui in oggetto.