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LE PATOLOGIE DELL'ANCA

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IL CONFLITTO FEMORO-ACETABOLARE

 

Il conflitto femoro-acetabolare o FAI (femoral acetabular impingement) è una condizione causata da un anomalo contatto tra la testa femorale e il bordo acetabolare. L’acetabolo è la cavità articolare a livello del bacino che accoglie la testa del femore ed insieme alle strutture capsulo legamentose costituiscono l’articolazione dell’anca.

Nel tempo, continui microtraumi producono un deterioramento della cartilagine fino alla coxartrosi.

 

Esistono tra diverse forme di conflitto:

  1. Tipo cam quando il collo del femore non ha la sua normale curvatura e la testa non è perfettamente sferica. È più frequente nei maschi e si rende solitamente evidente negli sportivi che lamentano dolore all’anca durante l’attività fisica.
  2. Tipo pincer quando l’acetabolo copre eccessivamente la testa del femore. Questo tipo è più frequente nel sesso femminile.
  3. Tipo misto, cam e pincer.

 

Delle tre forme, quella mista è la più frequente.

La sintomatologia del giovane-adulto è caratterizzata da dolore inguinale e in regione trocanterica (lateralmente) associato all’attività sportiva, in assenza di un trauma.

Lo scopo del trattamento è l’eliminazione della causa meccanica del conflitto, in base all’alterazione anatomica si può ricorrere alla correzione chirurgica anche con tecnica artroscopica.

 

 

COXARTROSI o ARTROSI DELL’ANCA

 

Per coxartrosi o artrosi dell’anca si intende la degenerazione prima della cartilagine e successivamente delle strutture capsulo-ligamentose ed ossee che interessano l’articolazione dell’anca. Esiste l’artrosi primaria dovuta ad un consumo dell’articolazione e l’artrosi secondaria che si instaura a causa di quadri clinici ben definiti come patologie congenite ( m. di perthes, displasia congenita dell’anca, epifisiolisi) o patologie traumatiche (fratture della testa femorale).

 

L’artrosi primitiva dell’anca rappresenta circa il 50% di tutte le patologie articolari in questa sede.

Il sintomo iniziale è rappresentato dal dolore inguinale che compare al movimento attivo e passivo dell’anca. Con il progredire della patologia i sintomi si manifestano anche a riposo, associandosi a limitazione funzionale e rigidità articolare. Negli stadi più avanzati il dolore disturba il riposo notturno e può rendere complessi alcuni gesti quotidiani, come indossare le calze o accosciarsi.

 

La radiografia tradizionale è l’esame di scelta per la diagnosi di artrosi. Tuttavia negli stadi precoci può risultare negativa e in quelli più avanzati non sempre correlata alla gravità dei sintomi. Dal punto di vista radiografico si evidenzia una riduzione della rima articolare (segno indiretto dell’assottigliamento e di danno della cartilagine) nelle fasi iniziali, poi aggravandosi la patologia degenerativa artrosica si evidenzia una deformità della testa femorale con la formazione di osteofiti periarticolari e la sclerosi dei capi articolari.

 

 Tre sono gli obiettivi nel trattamento dell’artrosi:

  • Controllo del dolore
  • Miglioramento o mantenimento della funzionalità articolare
  • Riduzione della disabilità

 

Innanzi tutto è di fondamentale importanza avere uno stile di vita non sedentario e un peso corporeo adeguato per ridurre il carico sulle articolazioni dell’arto inferiore.

LA fisioterapia per il rinforzo muscolare e la mobilizzazione articolare è in grado di alleviare i sintomi nelle fasi iniziali di malattia, ma in fase avanzata non consente di ottenere risultati soddisfacenti.

Quando la terapia conservativa non è più efficace è indicato il trattamento chirurgico di protesi totale d’anca.